Per realizzare il tuo primo book fotografico puoi contattare il nostro studio fotografico a Torino via mail a info@albertoalpozzi.it , telefonando allo 011.501700 oppure passando a trovarci, su appuntamento, in Via San Secondo 96/c, tra corso Turati e corso Re Umberto, al piano terra, per avere tutte le informazioni su come fare un book fotografico, sapere quanto costa fare un book fotografico ed avere tutti i consigli per il tuo primo foto album.
Un book fotografico nel nostro studio costa 300 Euro iva inclusa e comprende una truccatrice professionista che oltre ad essere sempre presente sul set si occuperà anche delle acconcianture, la realizzazione di immagini con diversi cambi d’abito (di solito fino a 5 diversi abbigliamenti) nell’arco di 3-4 ore di lavoro sul set fotografico in studio, consegna digitale su dvd o chiavetta usb di tutti gli scatti realizzati con relativa post-produzione a diverse risoluzioni (sia alta risoluzione per eventuali stampe fotografiche a grande formato sia a bassa risoluzione per l’utilizzo via web e e-mail), la stampa fotografica delle 10 migliori fotografie in formato 20×30 cm (formato simile all’A4), breve montaggio video delle migliori immagini da utilizzare e condividere su Youtube (vedi qui un esempio).
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Come preparsi per un book fotografico
Prima di tutto valutare diversi fotografi e i relativi servizi offerti, affidandosi però sempre ad un professionista con svolge l’attività di fotografo come professione, quindi con partita iva. Valutare attraverso le fotografie già realizzate e magari cercare o scambiare pareri, leggere commenti sul suo lavoro e con chi ha già collaborato (evitare sempre foto di nudo perchè non sono richieste dalle agenzie di moda e spettacolo, quindi diffidate di chi vi propone servizi book di nudo).
Per preparsi ad un book fotografico è sufficiente, all’inizio, documentarsi su alcune riviste di moda osservando le pose delle modelle e magari fare già qualche prova davanti allo specchio, in ogni caso sul set fotografico riceverete sempre tutti i consigli necessari per posare al meglio e nella maniera più naturale possibile.
Presentatevi sul set senza trucco, depilate e con i capelli lavati e con una bella valigia piena di diversi abiti con colori più sgargianti possibile (casual, sportivo, elegante, intimo/costume) e accessori (sciarpe, bracciali, occhiali, etc).
INFO E PRENOTAZIONI PER IL TUO BOOK FOTOGRAFICO A TORINO
di Alberto Alpozzi Fotografo a Torino – Studio Fotografico a Torino
Book fotografico gratis? Pare allettante risparmiare e ancora meglio non spendere per poter usufruire di un servizio, ma come è possibile questo?
Si trovano quotidianamente in rete annunci di Book Fotografici Gratis oppure a prezzi molti bassi: 79 euro o addirittura ridicoli come offerte a 19 euro su siti commerciale come Groupon, Groupalia…
Ci si domanda come sia possibile e quale sia il prodotto finale che verrà fornito al “cliente” (per inciso il cliente dovrebbe essere “chi compra o si avvale dell’opera di un professionista” e non chi cerca di ottenere una prestazione o un prodotto gratuitamente o chi si rivolge all’amico che si improvvisa). Il potenziale cliente stà cercando un fotografo professionista per avere delle foto professionali oppure solo un fotografo dilettante che magari lavora in nero?
INFO E PRENOTAZIONI PER IL TUO BOOK FOTOGRAFICO A TORINO
Un professionista, in qualunque settore, per fornire il proprio servizio non solo ha investito il suo tempo nell’apprendere il “mestiere” (anni e spesso non mi smette mai di imparare) ma anche ha investito del denaro per poter allestire una struttura adeguata: uno studio fotografico per fornire il servizio richiesto.
Nel caso specifico, il fotografo è colui che fa fotografie per mestiere è cioèchi vive di fotografia e ancora più nel dettaglio il fotografo professionista è colui che “pratica la fotografia come professione seguendo principi etici e di comportamento volti a soddisfare il committente e non lesivi a fini personali”. Diverso invece è chi “arrotonda (spesso in nero)” cioè il fotografo dilettante, colui che non pratica la fotografia per mestiere ma solamente per hobby (avendo quindi un’altra fonte di sostentamento) ed ultimamente per apparire grazie all’invasione delle fotocamere digitali sempre più a buon mercato e l’abuso di software digitali per il fotoritocco.
Quindi colui che pratica la fotografia come mestiere ha da mantenere dei costi vivi e reali che vanno dall’allestimento dello studio all’attrezzatura e soprattutto le tasse!
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Nel dettaglio vi sono i costi annui dell’affitto del locale (o in caso di proprietà dell’immobile, il mancato guadagno per non averlo affittato a qualcuno – ci avevate mai pensato? -), le bollette della luce (per il pc, per i flash e l’illuminazione vera e propria), del riscaldamento (in inverno risulta difficoltoso posare magari per diverse ore solamente in costume in un locale freddo), acqua (per i servizi igienici per esempio), telefono e linea adsl per le comunicazioni, la promozione, la ricerca continua di attrezzature sempre all’avanguardia (quindi relativo ammortamento) e infine la strumentazione per lo studio (pc, software, fondali, luci, accessori vari…), ma soprattutto non sono da dimenticare la partita iva le imposte fisse da pagare allo Stato e di conseguenza il costo del commercialista. (per chi se lo domandasse la mia p.iva è 10743480013).
INFO E PRENOTAZIONI PER IL TUO BOOK FOTOGRAFICO A TORINO
La fotocamera di un professionista non è di norma la reflex digitale da 300 euro con ottiche da 90 euro che si trova pubblicizzata sui volantini dei centri commerciali nella buca delle lettere, bensì è (purtroppo) una fotocamera da diverse migliaia di euro con svariate ottiche anch’esse con costi unitari per diverse migliaia di euro che risponde quindi a determinati requisiti utili alla creazione di immagini professionali in qualunque condizione.
Quindi già a questo punto ci si domanda: come può un “fotografo” regalare le sue prestazioni? E soprattutto di che cosa vive e come è in grado di pagare le tasse e le relative attrezzature?
Tutti i costi sopraelencati vanno a questo punto suddivisi su base annua per i giorni medi effettivi di lavoro fatturabili (eh si, perchè il professionista emette fattura, il fotoamatore invece?) che un professionista effettivamente lavora e che sono tra gli 80 e 130, dai quali si desume qualche centinaia di euro al giorno da richiedere al cliente per una prestazione. Quindi lavorare a cifre inferiori, se non peggio, gratis, significa non solo lavorare sotto costo ma bensì pagare per lavorare.
In poche parole “svendersi” (come alcuni colleghi che vendono Book che chiamano “Social Network” a 100 Euro) significa perdere il proprio denaro investito, gettare il proprio tempo (che poteva essere meglio dedicato ad attività di volontariato verso i bisognosi – e non lo sono di certo le ragazzine che aspirano a fare le veline o miserabili imprenditori che vogliono risparmiare -) e soprattutto rovinare il mercato senza dimenticare la scarsa qualità del prodotto che verrà fornita al cliente, che si vedrà consegnare qualche scatto fatto di fretta senza nemmeno la post-produzione (è mai questo un professionista?).
Ora, forse, vista in quest’ottica l’attività di un professionista (vedi anche “consigli per le modelle”) è più facile comprendere come egli non possa lavorare gratis e quindi anche comprendere chi sono quei “fotografi” che invece lo fanno.
Non si tratta ne di avidità ne cattiveria ma semplicemente di poter vivere grazie al proprio lavoro, cosa sempre più difficile di questi tempi a causa della crisi che ha colpito ed inflazionato tutti i settori. Io faccio il fotografo di mestiere e vivo solo di fotografia, come potrei fare servizi fotografici gratis?
Tornando ancora brevemente, e per concludere, sui costi irrisori ai quali alcuni “colleghi” offrono i loro book fotografici mi domando essi come possano pagare il make-up (guarda video) e l’hair styling (guarda video) necessari (voi che ne dite?).
A tal proposito vi invito a visionare alcuni backstage (guarda video) di set fotografici (guarda video) per comprendere a fondo in cosa consista la realizzazione di un set fotografico (guarda video) e quante e quali siano le persone coinvolte (trucco, parruco, costumi, stylist, riprese video quando necessarie) per la riuscita ottimale e professionale di un prodotto spendibile a livello commerciale (perchè le foto non restino solo su un hard disk ma abbiano il giusto uso e diffusione) e non solo per soddisfare i pruriti di tutti quei fotoamatori che si improvvisano pur di avere qualche ingenua ragazzina da fotografare… senza dare poi come valore aggiunto la soddisfazione di qualche pubblicazione sulla carta stampata, perchè il lavoro di un professionista non termina con lo scatto ma prosegue, quando possibile, con la promozione anche del soggetto. Vedi qui, qui e ancora qui 😉
Queste sono semplici considerazioni che vogliono aiutare a comprendere quale sia la differenza fra un professionista, non sul piano qualitativo, e un “dopolavorista” sulla spinosa questione economica per la gestione di un servizio fotografico e la struttura, oltre alla sua professionalità (leggi qui i commenti e le interviste delle modelle che hanno lavorato con me), che egli mette a disposizione per poter realizzare un servizio fotografico e per quali semplici motivi non lavori gratis (chi lo fa?).
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